La storia dell'FC Amsterdam, i cugini dell'Ajax che vissero solo 10 anni


Il nostro racconto inizia il 20 giugno 1972, in una stanza di ufficio nel Kinkerbuurt, quartiere di Amsterdam. Alcuni membri delle dirigenze del Blauw-Wit e del DWS, altro storico club calcistico cittadino, si riuniscono per mettere nero su bianco le proprie idee.
In un clima da Carboneria, conosce la luce l'FC Amsterdam, squadra nata per rappresentare una valida alternativa all'Ajax, protagonista del calcio anche al di fuori dei piccoli confini olandesi.
 

La panchina della nuova squadra fu affidata a Pim van de Meent, ex terzino destro del defunto Holland Sport, oltre che del DOS e del NEC Nijmegen, che da alcuni anni dirigeva gli allenamenti del DWS (il nome completo è Amsterdamsche Football Club Door Wilskracht Sterk, vale a dire Forti attraverso la forza di volontà), mostrandosi un promettente allenatore ad appena 30 anni compiuti.
Come si usa a quelle latitudini, il neonato club iniziò subito a puntare su di un forte e bene organizzato settore giovanile, dove furono allevati numerosi campioni del domani. Tra questi, ricordiamo Geert Meijer (in futuro stella di Ajax e Bristol City), Gerard van der Lem e Nico Jansen (entrambi passati, poi, al Feyenoord), Heini Otto ed il leggendario Jan Jongbloed, il portiere dell'Olanda ai Mondiali del 1974 e del 1978.

Nel giro di due anni, anche grazie all'accorpamento di una terza società (il De Volewijckers), il nuovo club guadagnò l'accesso alla Coppa UEFA, classificandosi quinto in Eredivisie. L'avventura europea, iniziata con un roboante 12 a 0 inflitto ai maltesi dell'Hibernian, raggiunse il culmine al turno successivo, quando l'FC Amsterdam eliminò l'Inter di Facchetti, spingendosi poi fino ai quarti di finale, dovevennero eliminati dal Colonia, evidentemente più forte e capace di imporsi 5 a 1 in casa e 3 a 2 all'Olimpico di Amsterdam.



Così come in Europa, anche in campionato la squadra di Van de Meent si tolse qualche soddisfazione. Su tutte, la vittoria per 4 a 2 nel derby contro l'Ajax, nel 1975, seguita dalla vittoria casalinga contro il Feyenoord nello stesso anno.
Il sogno, però, era destinato a durare poco. La stagione 1977-78 terminò con la retrocessione in Eerstedivisie, di fatto letale per il piccolo club, che registrò immediatamente un calo di presenze allo stadio Olimpico, che con 32mila posti a sedere era diventato troppo grande per i circa 2000 tifosi che continuavano a seguire l'FC Amsterdam, nonostante non godesse di particolare popolarità in città, dove le frange di tifosi che non supportavano l'Ajax erano rimaste particolarmente legate a DWS e Blauw-Wit.
Organizzato il trasferimento allo Sportpark Sloten, casa dei Blauw-Wit ed alcune stagioni di bassa classifica, il 12 Maggio 1982, quel club fondato neanche dieci anni prima scomparve nel nulla, lasciando tra le poche, ultime, tracce, una tourneè in Giappone vestendo la maglia della nazionale olandese, che invece, di volare nel paese del Sol Levante per festeggiare Tokyo Channel TV, non aveva alcuna intenzione.

Dopo un primo, ma sfortunato, progetto, datato febbraio 2007, quando il presidente del Türkiyemspor voleva rifondare la squadra, salvo avere grossi problemi finanziari alle spalle, nell'Agosto 2011 un piccolo club, l'Amstelland United, lasciò il suo vecchio nome per farsi chiamare FC Amsterdam.


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