Il Vitesse continua a correre. Bony decide la gara contro il Twente, alla terza sconfitta consecutiva

Wilfried Bony, 24 goal in Eredivisie quest'anno
La ventiseiesima giornata di Eredivisie si chiude col botto: nel tardo pomeriggio, il Vitesse di Fred Rutten gioca ad Enschede contro un Twente in profonda crisi. Il cambio in panchina, con Alfred Schreuder lasciato nel ruolo di "traghettatore" dopo le dimissioni di Steve McClaren (a proposito, l'ex allenatore dei Tukkers sembra poter avere un futuro con le giovanili della nazionale inglese...staremo a vedere), non ha sortito alcun effetto. Dopo la sconfitta per 2 a 0 contro l'Ajax, arriva la seconda sberla tra le mura di casa, anche stavolta contro una diretta concorrente per le posizioni alte della classifica. Dopo un periodo di flessione, coinciso (casualmente?) con l'impegno di Wilfried Bony in Coppa d'Africa, i gialloneri di Arnhem sono tornati a macinare gioco. Il calcio della squadra di Rutten è tra i più interessanti dell'intero campionato: un collettivo giovane ed interessantissimo, che spesso prevale sugli avversari con un pressing asfissiante e ripartenze fulminee.
Se in occasione della gara contro l'Ajax il Twente non aveva destato alcuna impressione, scendendo in campo demotivato e privo di idee, nella sfida di domenica, i Tukkers devono maledire la sorte, viste e considerate le tantissime occasioni da goal fallite.Pronti, via, ed il Vitesse potrebbe già trovarsi in vantaggio: Kakuta sfrutta la sponda di testa di Marco van Ginkel e beffa, con la punta del piede, Mihaylov. L'arbitro Bossen, però, ravvede un fallo in attacco del giovane francese, reo di aver steso Brama, in leggero anticipo, e fischia la punizione per il Twente.
Dopo lo spavento, i padroni di casa sembrano prendere le misure al Vitesse, un pò più attendista del solito nonostante schieri contemporaneamente, nell'undici iniziale, Bony, Havenaar, Kakuta ed Ibarra, oltre a Marco van Ginkel. I Tukkers, così, vanno vicinissimi al goal alla mezz'ora, quando Willem Janssen elude il fuorigioco e, dopo aver saltato Velthuizen, uscito dalla propria porta alla disperata, conclude incredibilmente alto. Davvero grottesco l'errore del centrocampista della squadra di casa, ma chiaro specchio di una tranquillità e di una lucidità che, negli spogliatoi del De Grolsch Veste, sembrano mancare da un paio di mesi a questa parte.
Il Twente, occorre dirlo, non vince una gara di campionato dal lontano 21 dicembre. Dopo la pausa invernale sono arrivati solo pareggi e sconfitte e, di conseguenza, è corrisposto un crollo verticale in classifica che ha indispettito i tifosi e sfiduciato i calciatori.
L'ultima occasione per sbloccare il risultato nel primo tempo capita sui piedi del serbo Dusan Tadic, ben innescato da Leroy Fer. Dopo un rimpallo favorevole, il fantasista ex Groningen si fa disinnescare un debole tocco di sinistro da Velthuizen.

La ripresa si apre con un giallo in area del Vitesse: dopo un caparbio recupero di palla di Fer, Bulykin, ancora una volta preferito a Castaignos nella formazione titolare, viene toccato da van Aanholt e va giù. Bossen è vicino all'azione e lascia correre, nel disappunto dello stadio e dello stesso attaccante russo ex Ajax ed ADO.
Sul contropiede che ne consegue, Reis (un attaccante), subentrato a Kalas (un difensore), sfugge a Bengtsson e si involva verso l'area di rigore del Twente. Anche in questo caso c'è un dubbio contatto con Mihaylov, ma lo stesso Reis, forse accortosi di aver accentuato la caduta, non accenna a reclamare il calcio di rigore.
Al 52' nuovo goal annullato, stavolta al Twente. Ancora una volta, l'azione nasce da una percussione centrale di Fer, che col sinistro indovina il passaggio per Bulykin il quale, sul filo del fuorigioco, brucia van der Struijk e segna. L'assistente di Bossen, però, alza ingiustamente la bandierina e costringe il direttore di gara ad annullare la rete, lasciando il risultato invariato sullo 0 a 0.
Il direttore di gara dimostra di essere, al pari dei suoi assistenti, in una giornata decisamente no quando, pochi minuti dopo aver annullato un goal regolare, nega al Twente anche un calcio di rigore per fallo di Janssen, che crolla addosso a Bulykin.
Dopo un monologo del Twente, arriva, inatteso, il goal che decide la partita: al 63' Ibarra trova Bony in profondità e l'attaccante ivoriano, schierato qualche metro più indietro rispetto al solito, con un movimento ad uncino brucia la retroguardia dei padroni di casa ed infila Mihaylov con un interno destro di precisione.
Con un moto d'orgoglio, il Twente si getta in avanti per acciuffare almeno il pareggio: la dea bendata, però, volta le spalle ai rossi allenati da Schreuder, perchè prima Holscher vede la propria conclusione deviata da van Aanholt tra i guantoni di un Velthuizen battuto, poi, a tempo praticamente scaduto, Castaignos si vede ribattere sulla linea un colpo di testa che illude i tifosi di casa. L'ultima occasione capita sui piedi del giovane Felitciano Zschusschen, classe 1992, alla sua prima gara in Eredivisie: il cross basso, dalla sinistra, di Tadic è lungo di pochi centimetri per il numero 46, in ritardo al pari del compagno di squadra Holscher. 

Finisce così 1 a 0 per il Vitesse, bravo e fortunato a venire fuori dallo stadio Grolsch Veste. I tre punti sono fondamentali per Rutten e co., che possono continuare l'inseguimento al terzetto di testa composto dall'Ajax, a 54 punti, e da Feyenoord e PSV, appaiate a 53 punti.
Segnali positivi per il Twente, che rimpiange le diverse occasioni sprecate e l'arbitraggio decisamente negativo di Bossen e dei suoi collaboratori. I tifosi restano vicini alla squadra, chiamata ad una reazione, dopo tre sconfitte consecutive, domenica 17 marzo, in casa del Groningen.


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